L’etichetta elettronica del vino è realtà. Con il lancio avvenuto il 30 settembre scorso a opera delle associazioni europee di produttori, rispettivamente di vini e di spiriti, Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev) e SpiritsEurope.
Ha preso così il via il progetto U-Label, la prima piattaforma digitale europea per la creazione di etichette elettroniche e-label alla quale in Italia aderisce Federvini, la Federazione italiana di produttori di vini, spiriti e aceti aderente a Confindustria, associata a entrambe le organizzazioni e presente all’evento. Una rivoluzione nella comunicazione del vino, questa segnata dalla nuova iniziativa, che, primo tra tutti i prodotti agroalimentari, anticipa di due anni quanto disposto dalle normative Ue in materia di trasparenza e informazione a tutela dei consumatori.
Il vino gioca d’anticipo e lancia l’etichetta elettronica
La riforma della Politica Agricola Comune (Pac) ha introdotto, per i vini e i prodotti vinicoli aromatizzati, nuovi obblighi di etichettatura in forma fisica e digitale (e-label), sulla dichiarazione nutrizionale e sulla lista degli ingredienti: l’indicazione delle calorie dovrà figurare direttamente sulle etichette cartacee, mentre la lista degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale potranno essere fornite per il tramite di una e-label.
La riforma verrà adottata dall’autunno 2021 e prevede un periodo di transizione di due anni in modo da consentire ai produttori di adempiervi.
Il settore spirits ha parallelamente intrapreso un percorso di autoregolamentazione attraverso l’adozione, già nel 2019, del Memorandum of Understanding che fissa l’impegno di inserire nelle etichette il valore energetico del prodotto e fornire informazioni al consumatore, attraverso mezzi digitali, sulla lista degli ingredienti e i valori nutrizionali.
Le organizzazioni di rappresentanza dei produttori europei – Ceev e SpiritsEurope – hanno lavorato insieme per costruire e presentare la piattaforma digitale U-label per promuovere una più agevole informazione per i consumatori, nell’ottica di una maggiore trasparenza e semplificazione.
Come funziona U-label
La nuova piattaforma prevede il rilascio di un Qr Code per ciascun prodotto registrato. Inquadrando con il proprio smartphone il Qr Code presente sull’etichetta, il consumatore accede alle informazioni organolettiche e nutrizionali del prodotto così come alle indicazioni di provenienza.
U-label è stata sviluppata in 24 lingue e automaticamente è in grado di fornire le informazioni nella lingua del Paese dal quale vi si accede. La piattaforma garantisce la privacy dei consumatori in quanto non dispone di funzioni di tracciamento se non quelle di geolocalizzazione per favorire l’esperienza di consultazione in base alla lingua.
U-label nasce non solo per anticipare il rispetto delle scadenze definite in sede comunitaria ma anche per offrire ai produttori uno strumento in grado fornire in maniera immediata ulteriori informazioni sulla composizione del prodotto, oltre a quelle presenti in etichetta, in modo da massimizzare la trasparenza.
Secondo il vicepresidente di Unione italiana vini (Uiv) e presidente dell’associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor:
“Il settore del vino si conferma nuovamente pioniere ed innovatore in materia di informazione al consumatore, con Uiv tra le prime compagini ad aderire al progetto e promuoverlo. L’etichetta digitale consentirà al consumatore di accedere, con due anni di anticipo rispetto all’entrata in vigore della legge, alle informazioni su indicazioni nutrizionali e ingredienti. Ma non solo, insieme a queste informazioni verranno anche fornite indicazioni e richiami sul consumo responsabile per il quale il settore è da tempo impegnato”.
Masi, Mondo del Vino e Zonin i primi vini italiani con l’etichetta elettronica
Sono 15 le prime imprese europee aderenti nel progetto pilota. Tra queste, a spiccare tre aziende tricolori: Mgm Mondo del Vino, Zonin e Masi Agricola.
E da segnalare è la particolare scelta di Masi, che ha contribuito attivamente allo sviluppo della piattaforma partecipando al progetto di sperimentazione sui propri prodotti, nello specifico con il Fresco di Masi rosso, della nuova linea di vini biologici. L’azienda veronese ha quindi deciso di supportare quest’iniziativa di portata internazionale, nel segno della massima trasparenza verso il consumatore, con uno dei prodotti più rappresentativi della sua vocazione alla sostenibilità.
A riguardo, Raffaele Boscaini, direttore marketing e coordinatore del Gruppo Tecnico Masi, sottolinea:
“Siamo lieti che Masi sia stata selezionata a rappresentare l’Italia nel progetto pilota che ha consentito di creare un’innovativa piattaforma per generare le etichette digitali del vino. Da parte nostra, sosteniamo con grande convinzione questa iniziativa volta in primis a garantire la totale trasparenza verso il consumatore”.
“La tecnologia ci supporta in modo determinante in questa operazione permettendo di coniugare un’informazione puntuale e approfondita con la gradevolezza e l’originalità del packaging di un prodotto di antica tradizione”.
