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Petra: annata 2018 all’esordio, l’anteprima

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La nuova annata di Petra, vino icona dell’omonima azienda Toscana del gruppo Terra Moretti Vino nata sul finire degli anni ’90 da un’intuizione di Francesca Moretti, al suo esordio. A salire in cattedra, nell’occasione, il frutto della vendemmia 2018. Siamo andati a scoprirlo in anteprima, in una speciale degustazione a Milano in compagnia della donna dietro a questa intuizione enologica e al suo artefice, l’enologo Beppe Caviola. E quel con cui ci siamo confrontati è un nuovo capitolo caratterizzata da grande equilibrio, complessità, densità e freschezza. 

Petra 2018: nel blend entra il Cabernet Franc

“Da 25 anni il nostro metodo di produzione è rigorosamente teso alla difesa della connotazione territoriale di ogni bottiglia”, sottolinea Francesca Moretti, enologa e titolare di Petra. “Il nostro vino più rappresentativo è Petra, talmente legato all’azienda da portarne il nome”.

Petra è la nostra espressione più pura, si rinnova di anno in anno, portando con sé le caratteristiche dell’annata e la specifica identità agronomica dei due diversi micro-terroir da cui provengono le uve, suoli calcarei, ricchi di ferro, sodio, magnesio e microelementi, uniti allo strato di argilla profonda”. 

Ciascun vitigno che compone il blend di Petra viene coltivato nell’unità di suolo più adatta ad esaltarne le caratteristiche e viene vendemmiato manualmente.

Petra 2018 riunisce in sé i vitigni più rappresentativi della zona di Suvereto: 60% Cabernet Sauvignon, 28% Merlot e 12% Cabernet Franc, impiantati su terreni calcarei, particolarmente vocati a queste varietà.

E proprio nell’ultimo fattore che compone l’equazione enoica sta la novità. Caratteristica dell’annata all’esordio, infatti, è l’aggiunta del Cabernet Franc, una varietà di uve che grazie alla vicinanza con il mare, presenta delle peculiarità decisamente interessanti. 

Il clima tipicamente litoraneo conferisce infatti alle uve un’ottima maturazione che si esprime con sentori speziati, capaci di donare complessità ed equilibrio nella composizione del blend. Quello che ne risulta è un vino dalla profonda struttura e fine eleganza, impreziosito dalla spiccata mineralità tipica dei suoli marini.

“Il Cabernet Franc è un vitigno che regala vini eccellenti, dotati di grande equilibrio e bevibilità, quindi in linea con la nostra idea di vino”, spiega Beppe Caviola, enologo dell’azienda

“Un vitigno che spesso dà il suo massimo non in purezza ma in blend con Merlot e Cabernet Sauvignon (Saint-Emilion). Un vino ampio, strutturato, ma dotato di una vivace freschezza, mai troppo pesante o troppo tannico, con note affumicate, di pepe e terrose che si mescolano alle note floreali e di frutto scuro come mirtillo e fragole, proprie del Cabernet Sauvignon e Merlot. Ritengo che in questa percentuale, vada a completare il vino Petra rendendolo più seducente”.

Nuova annata all'esordio per Petra, vino icona dell'omonima azienda Toscana del gruppo Terra Moretti Vino nata sul finire degli anni ’90 da un’intuizione di Francesca Moretti
Nuova annata all’esordio per Petra, vino icona dell’omonima azienda Toscana del gruppo Terra Moretti Vino nata sul finire degli anni ’90 da un’intuizione di Francesca Moretti

La storia dell’intuizione toscana di Francesca Moretti, Madame Bellavista

A definire il carattere della nuova uscita di Petra e, più in generale, quella che ne è l’identità i fattori del territorio in cui prende forma e lo svilupparsi di ogni singola specifica annata.

Petra, come detto, nasce da un’intuizione di Francesca Moretti, figlia di Vittorio, proprietario di Bellavista, storica cantina della Franciacorta. Sul finire degli anni ’90, di ritorno da un viaggio a Bordeaux con il padre e affascinata dalle atmosfere degli storici Chateaux, decise di orientare i suoi studi verso agraria ed enologia per dedicarsi alla viticoltura. La ricerca di una tenuta per dar vita al nuovo progetto prende la direzione della Toscana, con la scelta a ricadere su una zona della costa toscana meno nota, ma dal potenziale promettente. Nel 1997, l’acquisto di 60 ettari in Val di Cornia, in località San Lorenzo, nell’entroterra di Campiglia Marittima.

La zona di Suvereto si è dimostrata nel tempo una delle più interessanti della Maremma. Petra si estende in un contesto naturale incontaminato, con la tenuta dominata da una straordinaria luminosità, grazie a un clima tipicamente mediterraneo, caldo e soleggiato, sempre mitigato dalle dolci brezze del mare. 

In questo splendido angolo di Toscana, la vite si esprime con uve di alto livello qualitativo, in particolare le varietà a bacca rossa raggiungono una piena maturità di frutto con aromi intensi ed eleganti. A prendere vita sono così vini dalla personalità unica, fortemente marcata dalle caratteristiche del terroir. 

Petra 2018: il carattere dell’annata e l’anteprima nel calice

Ma non meno fondamentale sulla nascita dei vini, a partire proprio da Petra 2018, il carattere dell’annata.

La 2018, sotto questo profilo, è stata vendemmia più ricca rispetto alla 2017 che l’ha preceduta, con un alto profilo, sia qualitativo sia quantitativo, e uve che hanno raggiunto una perfetta maturità fenolica, pur conservando una freschezza inaspettata.

Le grandi escursioni termiche hanno preservato e arricchito il patrimonio aromatico delle uve, garantendo una freschezza di beva capace di attenuare il grado alcolico del vino, oltre a una spalla acida pronunciata che dona finezza di profumi ed eleganza.

E dopo aver maturato in barrique nuove al 25% per 18 mesi e sostato per altri 18 mesi in bottiglia prima del lancio, oggi Petra 2018 si presenta con un brillante rosso rubino e un bouquet di grande complessità e finezza. Al palato potenza e volume sono mitigati da freschezza e mineralità, con un dolce ritorno di frutta fresca e un tannino equilibrato, a lasciare intravedere un’ottima capacità di invecchiamento.  

Petraa 2018
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