Il vino bianco migliore d’Italia lo firma Pievalta, secondo l’autorevole giudizio del Gambero Rosso. La cantina di Maiolati Spontini, nata dall’intuizione e dalla lungimiranza della Barone Pizzini e di Silvano Brescianini, ceo dell’azienda franciacortina, porta sul gradino più alto del podio la Riserva 2019 del suo Verdicchio dei Castelli di Jesi più prestigioso, il San Paolo. Un risultato, quello che decreta l’etichetta “Bianco dell’Anno 2023” nella storica guida nazionale che rappresenta un traguardo eccezionale per questa realtà pioniera della viticoltura biodinamica nelle Marche che festeggia così al meglio i suoi primi 20 anni.
Il vino bianco migliore d’Italia 2023 è il San Paolo Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg Classico 2019
Pievalta festeggia quest’anno i suoi primi 20 anni. E lo fa nel migliore dei modi, conquistando la Palma d’oro di “Bianco dell’Anno”, riconoscimento conferito all’ultima annata della rinomata Riserva che porta il nome dal piccolo appezzamento, arrampicato sul crinale della collina di Monte Follonica, dal quale provengono le uve di questo vino che fa sognare gli appassionati.
Il vino bianco migliore d’Italia è dunque marchigiano, ancora una volta.

“È un risultato che premia 20 anni di passione e scelte, prima di territorio scegliendo i Castelli di Jesi, poi in vigna, sostenendo la biodiversità, e infine in Cantina dove abbiamo privilegiato il rispetto della materia prima, ma tutte dettate da una filosofia produttiva molto netta e precisa che ci ha permesso di ottenere vini longevi, fini ed eleganti oltre che dalla spiccata personalità, ma che vogliono riflettere l’identità di questo territorio”, sottolinea Silvano Brescianini.
“Negli anni abbiamo ottenuto numerosi consensi, sia dalla critica nazionale sia internazionale, che ci hanno aiutato a vendere nei più importanti ristoranti del mondo, ma mai abbiamo raggiunto queste vette. Uno stimolo ulteriore, quindi, a fare sempre di più e meglio anche con l’orgoglio di appartenere ad una terra che è stata martoriata dalle calamità, anche poche settimane addietro, ma che ha un cuore grande e una forza meravigliosa per rialzarsi con maggiore determinazione”.
“Mi piace pensare di condividere il nostro premio idealmente anche con tutti i marchigiani che non si arrendono e sono fieri della loro terra”.
Pievalta festeggia i suoi primi 20 anni di costante crescita
La storia della cantina marchigiana inizia esattamente 20 anni or sono, quando Brescianini, alla ricerca del giusto territorio dove far nascere un vino bianco di grande qualità, scopre Pievalta della quale si innamora perdutamente.
Oggi, con 43 ettari, di cui 32 vitati, distribuiti tra le località di Maiolati Spontini, Montecarotto, Cupramontana e San Paolo di Jesi, la produzione della realtà marchigiana è complessivamente di circa 150mila bottiglie l’anno.
Vendemmia dopo vendemmia, infatti, la proprietà si è allargata, i fabbricati ristrutturati e tutti i vigneti sono stati convertiti alla viticoltura biodinamica. Il territorio ha varato il progetto Castelli di Jesi e la raffinata qualità dei bianchi sapidi, secchi e verticali di Pievalta ha conquistato gli appassionati del vino di tutto il mondo.

Tanto merito ovviamente va anche dell’enologo: Alessandro Fenino, anima di Pievalta. Milanese partito dalla Barone Pizzini, a lui Brescianini ha affidato la direzione quotidiana del progetto, che, insieme a Silvia Loschi, compagna di vita ma anche responsabile dell’accoglienza in Cantina, ha messo radici abbracciando una scelta di vita marchigiana:
“Non trasformiamo l’uva in vino, ma l’accompagniamo nel suo divenire, sempre un passo indietro per non rompere l’armonia del luogo con il nostro intervento ma, al contrario, per lasciarla esprimere liberamente prima allo sguardo di chi attraversa queste colline e poi al gusto di chi la sorseggia nel bicchiere”.
“È motivo di orgoglio e una grande soddisfazione vedere riconosciuti i nostri sforzi a favore della qualità che rispetti al massimo le peculiarità del territorio dei Castelli di Jesi, ricco di storia e da sempre conosciuto per il suo grande vitigno autoctono”.
A 20 anni dalla prima vendemmia, è un percorso di costante crescita, sia di conoscenza sia di sintonia con le vigne, che si conclude. Un cammino che trova sintesi nelle tappe di “Miglior Rapporto Qualità/Prezzo” 12 anni fa, sei volte “Tre Bicchieri” e, oggi, il titolo di vino bianco migliore d’Italia per San Paolo.