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WineCouture, anno tre, numero 11/12: VentiVentitré

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Si chiude un altro anno, il terzo di vita per il nostro magazine dedicato all’Horeca del vino, e si guarda già ai 12 mesi che verranno. La nuova uscita WineCouture (numero 11/12-2021) è dedicato a regalare una serie di istantanee proprio sul 2023 in arrivo e ad alcune delle novità che attendono da gennaio. Ma prima, il brindisi di queste feste, con uno speciale Natale tutto da sfogliare e degustare.

Dopo le bollicine d’Italia e le bolle d’Oltralpe, spazio su WineCouture ai protagonisti di quest’anno e al vino che verrà. A iniziare da un assaggio di futuro nella Valpolicella Classica di domani della famiglia Boscaini, che ha celebrato il traguardo delle sue prime 250 vendemmie con il lancio dell’Amarone da collezione Vajo dei Masi 1997 e un primo scorcio al progetto Monteleone21.

Il viaggio continua alla scoperta di una vera e propria icona del Gallo Nero, con una verticale che svela l’identità del Cru La Selvanella, il primo a indicare proprio il vigneto di provenienza in etichetta fin dall’annata di esordio 1969, e del suo Chianti Classico Riserva. Un’esperienza che conduce al cuore di un vino da sempre contemporaneo.

È poi tempo di bilanci insieme ai protagonisti. Partendo con Andrea Sartori, che ci racconta il nuovo volto di Casa Sartori 1898, dopo un 2022 carico di cambiamenti, tra nuovi trend e il progetto hospitality che vede oggi la luce.

Ma in primo piano nel magazine, parlando di vino di domani, anche la scelta del Gruppo Zonin1821, che all’insegna della parola chiave “sostenibilità” nel 2022 ha puntato con ancora più decisione a “fare bene” e “meglio”, come spiega Francesco Zonin.

E ancora: il primo bilancio dell’anno per il mondo delle enoteche con l’intervista ad Andrea Terraneo, presidente di Vinarius. 

Ma ampio spazio anche alle più recenti novità dal mondo dello Champagne: a partire dal ritorno della firma di Philippe Starck per Louis Roederer, con il quarto capitolo di uno Champagne sartoriale che tratteggia un calice di bellezza e bontà.

E poi due nuovi Blanc de Blancs di Billecart-Salmon e Bruno Paillard che raccontano di speciali liason tra Francia e Italia. Ma anche l’essenza di un assolo, con l’attesissimo Krug Clos du Mesnil 2008 che si presenta in un parallelo d’autore grazie all’abbinamento musicale del maestro giapponese Ryuichi Sakamoto.

Infine, due speciali tutti da assaporare. In primis la Collection dedicata al Natale, dove trovano spazio, oltre alla nostra selezione per i brindisi delle feste, il racconto delle bollicine di Tenuta Caseo, la massima espressione di Valdobbiadene con Col Vetoraz, il Cru in Valpolicella di Maternigo nell’interpretazione di Tedeschi, la limited edition in collaborazione con Resilia del biologico Amor Soli firmato Valdo e l’interpretazione dell’Emilia del vino di Albinea Canali tra tradizione e innovazione.

E poi, destinazione Oltrepò Pavese, con un intero dossier del nostro magazine da conservare, viaggio lungo il 45esimo parallelo alla scoperta del suo vino e dell’identità di una terra generosa, tra sfumature Pop e bottiglie che amano il tempo.

Già in distribuzione postale, in questa pagina potete cominciare ad avere una preview di WineCouture (numero 11/12-2022) con lo sfoglio completo dell’edizione digitale del magazine mensile B2B di Nelson Srl, qui di seguito:

Editoriale WineCouture

Il “sistema” vincente

Tempo di chiusura d’anno con lo sguardo proteso a quello che verrà. Sullo sfondo i permanenti indicatori di crisi a dettare l’agenda. Così anche il mondo italiano del vino si trova davanti a una sfida altamente impegnativa. I dati forniti da Unione Italiana Vini evidenziano per il 2023 una riduzione del 16% dei fatturati. Anche se alcuni operatori, almeno nelle parole, manifestano un maggiore ottimismo (da intendersi come un possibile contenimento della flessione) difficilmente sarà possibile fare i conti con il segno “più”. E allora che fare? Confidando che una serie di meccanismi possano essere attivati su scala macro (interventi di sostegno a livello governativo o comunitario) la ricetta quasi obbligata è riconducibile a un’espressione che per anni ha fatto tendenza, senza però trovare una piena applicazione: “fare sistema”. Già: ora, alla luce del contesto competitivo, è coinvolta tutta la filiera enoica: dalla produzione alla distribuzione, fino al consumo. Insomma, urge passare all’azione.  C’è una “quadra” da trovare in termini di produzione, innanzitutto, ma ancor più di valorizzazione del territorio. “Fare sistema” significa mettere insieme le criticità e le opportunità per trovare soluzioni reali, concrete, rapide per ottenere i risultati che servono. Questi, magari nel breve, appariranno contenuti. Ma sul medio-lungo periodo potrebbero generare benefici decisamente più rilevanti. La campana è suonata. Il tempo stringe. Lo “stellone” italico rischia di non bastare più. Serve trovare il “sistema” vincente, come quello di una volta, della cara e vecchia schedina.

Ecco il nuovo numero del magazine WineCouture dedicato al 2023 in arrivo e ad alcune delle novità che attendono il vino italiano da gennaio.
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