12 mesi ricchi di soddisfazioni per Pellegrini, azienda lombarda attiva nella distribuzione di vini, Champagne e distillati di qualità dal 1904. La realtà di Cisano Bergamasco, infatti, ha archiviato il 2022 facendo registrare numeri in crescita sia in termini di fatturato sia di bottiglie vendute. Con il giro d’affari attestatosi a 22,5 milioni di euro, in crescita del 13,5% rispetto al 2021. Un nuovo record, a fronte di 1.650.000 bottiglie distribuite nel canale Horeca, che permette all’azienda di guardare con ottimismo a un futuro, che sarà caratterizzato da nuovi ingressi in catalogo, come evidenzia il presidente, Pietro Pellegrini:
“Dopo il calo del 2020, causa pandemia, c’è stato subito un rimbalzo e il 2022 è andato ancora meglio del 2021, anno in cui erano già stati abbondantemente superati i volumi del 2019. La preoccupazione è stata tanta, ma col senno di poi non possiamo che essere soddisfatti”.

“Ritengo che dopo il periodo caratterizzato dal Covid la situazione del comparto della distribuzione sia cambiata: c’è stata una marcata selezione tra i clienti del canale Horeca e questa crisi ha confermato che la distribuzione è l’unica strada possibile per la commercializzazione dei vini, dei liquori e dei distillati di qualità”.
“Da una parte i clienti si rivolgono sempre di più alla distribuzione perché consapevoli dell’affidabilità e della cura nella scelta dei prodotti, dall’altra per un produttore medio – piccolo è fondamentale concentrarsi sul lavoro di vigna e cantina lasciando al distributore, che diventa un vero e proprio partner commerciale, tutto ciò che comporta il marketing, la logistica, la gestione della rete vendita e i rapporti con il mercato”.
Pellegrini alla ricerca di Champagne, ma non solo: quali sono le nuove cantine a catalogo per il 2023
Dopo un 2022 da record per giro d’affari, Pellegrini rilancerà in questo 2023 con l’inserimento di diverse novità a catalogo. Il portfolio del distributore di Cisano Bergamasco si arricchirà alla fine del primo trimestre con quattro nuove aziende:
Augusta Bargilli (Colli Orientali del Friuli), Ruiz de Cardenas (Oltrepò Pavese), Bodegas Felix Callejo (produttore spagnolo della Ribera del Duero) e Quinta de Gomariz (azienda portoghese del Vinho Verde).

Nella seconda parte del 2023, poi, in agenda sono previsti ulteriori inserimenti, tutti però ancora da definire nei dettagli.
Novità giungono anche dal fronte Champagne. “In questo momento abbiamo a catalogo otto produttori. Abbiamo fatto il nostro viaggio in Champagne con l’obiettivo di individuare prodotti con stili diversi tra loro e in tutte le principali zone di produzione, ma ne manca ancora una: la Montagne de Reims. Appena avremo individuato un produttore con le caratteristiche qualitative per noi indispensabili lo inseriremo sicuramente a catalogo”, spiega Pietro Pellegrini, che conclude con una rassicurazione in tema:
“Nell’ultimo periodo la richiesta di Champagne è stata superiore all’offerta per due motivi fondamentali: il primo riguarda la vendemmia 2020, quando a causa del forte calo delle vendite durante la pandemia sono state abbassate per legge le rese a ettaro dell’uva, e il secondo riguarda la vendemmia 2021, che ha avuto un calo naturale intorno al 50%. Per fortuna l’ottima vendemmia 2022 ha riequilibrato le scorte, ma per tornare a volumi normali bisognerà aspettare i prossimi anni”.