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Caviro, la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità

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La capacità e l’impegno, quelli del Gruppo Caviro, di valorizzare ogni risorsa. Obiettivo: disegnare un futuro migliore. Questo emerge dalla seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità presentato dalla più grande cantina d’Italia, che annovera 27 cantine sociali, 12.400 viticoltori in 7 regioni d’Italia 36.300 ettari di superficie vitata, 615 mila tonnellate di uva (pari al 9% dell’intera produzione nazionale), per una produzione di 195 milioni di litri di vino. “Lo sviluppo sostenibile, l’impegno costante, concreto e crescente del Gruppo”, ha sottolineato il presidente Carlo Dalmonte, “sono concetti insiti nel Dna di Caviro, e derivano dalla sua configurazione fondante di cooperativa. Infatti, al centro non c’è solo la massimizzazione del profitto, ma anche e soprattutto le persone e la volontà di assicurare il soddisfacimento dei loro bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future”. 

Caviro: i numeri della Sostenibilità

La seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Caviro segna una nuova tappa di un percorso intrapreso da oltre 50 anni con progetti e iniziative. Ecco i principali indicatori emersi. Sono 555mila le tonnellate annue di scarti agroindustriali processate, con un aumento del 99% della quota di recupero e valorizzazione degli scarti. Raggiunta la totale autosufficienza energetica: il 100% energia elettrica utilizzata dal gruppo è verde. Vale a dire, autoprodotta da fonti rinnovabili, certificata con G.O. (garanzia d’origine) dal GSE gestore servizi energetici, e distribuita tramite il consorzio risorse energetiche. A questo si aggiungono 82mila tonnellate di CO2 di origine fossile risparmiate all’ambiente.

Un modello di economia circolare

Gruppo Caviro si è posto come un precursore a livello nazionale ed internazionale nel dare vita a un modello di economia circolare unico e completo. Lo ha fatto con il percorso “Dalla Vigna alla Vigna”. In sostanza, si tratta di un circolo virtuoso che punta a eliminare il concetto di scarto a partire dalla vigna, dove ogni materia prima viene considerata una risorsa preziosa. Cioè lavorata e trasformata in un nuovo ingrediente naturale da rimettere in circolo. Un ciclo che unisce l’uomo e l’ambiente, l’uva e la terra, il presente al futuro. Solo nella campagna vitivinicola 2019/2020 si sono trasformate 73mila tonnellate di vinaccia e 24mila tonnellate di feccia in prodotti nobili.

Caviro e le fonti rinnovabili

E ancora: da tempo Caviro ha imboccato la strada delle fonti rinnovabili, producendo energia sostenibile sia da scarti di lavorazione propri che da altre aziende del settore alimentare. Lo sviluppo dei servizi legati all’ambiente ha portato alla costituzione di Enomondo. La società, gestita in compartecipazione con il Gruppo Hera, è incaricata della produzione di energia elettrica rinnovabile dagli scarti di lavorazione dell’uva e dalle potature del territorio, da cui ricava il 100% del proprio fabbisogno energetico rendendosi autosufficiente.

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