Quali sono le tendenze che stanno caratterizzando il 2023 delle aste su iDealwine quando si parla della bollicina francese più amata? In occasione dello Champagne Day 2023, Laura Salis, responsabile marketing e comunicazione per l’Italia del portale francese, ci svela tutti i nomi da tenere d’occhio nel 2023 tra gli emergenti nel mondo delle aste online.
Le prime tendenze del 2023: tutti nomi da tenere d’occhio tra gli emergenti nelle aste della bollicina francese quest’anno
“Quest’anno preferiamo non sbilanciarci troppo in merito alla sfida tra grandi Maison e Vigneron, ma possiamo affermare che le tendenze generali emerse nel 2022 si confermeranno”, spiega Laura Salis fotografando trend di vendite e le classifiche dello Champagne in questo 2023. “Nello specifico, la dinamica delle vendite continuerà ad essere determinata da una forte domanda export di Europa, Usa e Asia, da una costante ricerca per i vini d’annata, soprattutto i vecchi millesimi, da parte di collezionisti e intenditori e, infine, da una spinta sempre più marcata verso gli Champagne biologici, biodinamici e sostenibili da parte del consumatore”.
Per quanto riguarda l’effetto annata, ne è stata una conferma la presenza di due millesimati nella Top 20 del primo semestre 2023:
“Un Clos du Mesnil 1979 di Krug (13esimo), aggiudicato per 4.092 euro, e un Extra Brut 1er Cru 2008 di Jacques Selosse (20esimo), venduto per 3.100 euro”, svela la manager iDealwine.

Ma quali sono, invece gli emergenti all’asta del 2023? “Si tratta di produttori veramente di nicchia, che ogni anno possono garantire al mercato solo una micro produzione dalle quantità estremamente limitate”, risponde Laura Salis.
“Emmanuel Brochet, Vigneron di Villiers-aux-Nœuds, a sud di Reims, ha visto nel mese di agosto un lotto di tre bottiglie di Les Hauts Meuniers Extra Brut 2009 aggiudicato per 738 euro, ossia 246 euro a bottiglia; poi, Jérôme Prévost, con la sua tenuta, La Closerie, di appena due ettari sulla Montagne de Reims, che durante l’estate ha fatto segnare un lotto di tre bottiglie di Les Béguines Extra Brut venduto per 751 euro, ossia 250 euro a bottiglia”
“E, ancora, Elise Bougy, Vigneronne con i suoi appena tre ettari sempre in zona Montagne de Reims, ha registrato un lotto di due bottiglie di Côteaux Champenois Les Mesneux 2021 battuti all’asta per 375 euro, ovvero 187,50 euro l’unità”.
“Maison Jérôme Lefèvre, invece, negli scorsi mesi ha assistito all’aggiudicazione per 102 euro di una bottiglia di Côteaux Champenois a seguito di un’agguerrita contesa tra 23 offerenti; poi c’è Pascal Doquet, con i ben otto ettari a Vertus, che nel 2023 ha visto un lotto di tre bottiglie di Grand Cru Champ Alouette Les Mesnil sur Oger Extra Brut 2004 venduto per 304 euro”.
“Infine, da un lato Antoine Bouvet, che ad agosto ha contato un lotto di due bottiglie di Brut Les Coutures 2018 aggiudicato per 175 euro, mentre Thomas Perseval ha visto due bottiglie di Art’Terre 2019 battuto all’incanto per 138 euro”.
“In tutti questi casi ci troviamo davanti a micro tenute che seguono i dettami delle pratiche bio e sostenibili e con produzioni dal carattere riservato”, chiosa responsabile marketing e comunicazione per l’Italia di iDealwine. “Realtà da tenere d’occhio perché tra qualche anno si sentirà parecchio parlare di questi piccoli ma già grandi produttori”.