Esistono tanti modi per parlare di Prosecco. Mille angolazioni, innumerevoli punti di partenza. Allo stesso tempo, esistono altrettanti modi per parlare anche di una cantina che celebra un importante traguardo come possono essere i primi 75 anni di vita. Ed ecco allora che abbiamo scelto di raccontarvi i festeggiamenti per l’anniversario di Masottina, azienda guidata dalla famiglia Dal Bianco nata nel 1946 al cuore delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, panorami decretati nel 2019 patrimonio dell’Unesco, attraverso una speciale lente d’ingrandimento. È quella di due sue collezioni simbolo, ViaVenti ed RDO, capaci in sole quattro etichette, da una parte, di raccontare i tratti fondamentali su cui si delinea la varietà del “fenomeno Prosecco”, dall’altra di evidenziare quanto anche all’interno di un universo sempre più in espansione (sono 500 milioni le bottiglie prodotte del solo Doc nel 2020) la specificità di porzioni particolarmente vocate di territorio abbia molto da dire.

L’universo Prosecco in breve: cosa cambia tra Doc e Docg, dove sono le Rive e il Cartizze
Per comprendere l’universo Prosecco è sempre bene avere a portata di mano qualche riferimento geografico di base. Ne esistono diverse tipologie, a seconda del territorio di produzione.
Si deve sempre partire dalle fondamenta nell’ideale piramide qualitativa del Prosecco, quelle costituite dalla Doc.
Questo vino prende vita nel Nordest d’Italia, tra le quattro provincie del Friuli-Venezia Giulia di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine, e le cinque del Veneto di Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza. All’interno del vasto areale due sono le menzioni speciali a elevarsi per storia e per avere ricoperto un ruolo fondamentale nella produzione di questa bollicina così amata nel mondo lungo il corso degli anni: la Prosecco Doc Treviso e la Prosecco Doc Trieste.
Dopo la Doc arriva la prima delle Docg: quella dell’Asolo Prosecco. Una bollicina che nasce sulle colline dei 19 comuni che fanno da corona all’antico borgo di Asolo, luogo incantato, ricco di arte e di storia.
L’area dell’Asolo Prosecco è tutta in provincia di Treviso, ai piedi del Monte Grappa, sulle alte colline a occidente del Piave, a ridosso delle Dolomiti e del Montello. Qui si pratica una viticoltura eroica. In questo “cru” di collina, nasce la variante che nel 2009 ha ottenuto lo status di Docg ed è stata la prima Denominazione, nel grande panorama del Prosecco, a prevedere anche la tipologia Extra Brut all’interno delle tipologie proposte.
Infine, ecco il Prosecco detto “Superiore”, quello delle colline di Conegliano Valdobbiadene, area a 50 km da Venezia e circa 100 dalle Dolomiti, là dove la leggenda ha avuto inizio.
In questo angolo d’Italia, infatti, da più di tre secoli si coltivano le uve Glera che danno origine al Prosecco Superiore, il cui successo inizia con la fondazione della prima Scuola Enologica del nostro Paese, nel 1876. L’area di produzione, che si estende su 15 comuni e rappresenta il cuore del mondo del Prosecco, è una Denominazione storica tricolore riconosciuta nel 1969. Nel 2009, con la riorganizzazione delle Denominazioni Prosecco, è giunta la classificazione di Docg, il massimo livello qualitativo riconosciuto in Italia.
All’interno del mondo del Prosecco Superiore, infine, esistono tre caratterizzazioni principali:
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, spumante Docg prodotto esclusivamente nelle colline di Conegliano Valdobbiadene dalle uve raccolte nei 15 comuni della Denominazione .
Il Prosecco Docg Rive, termine che indica le pendici delle colline più scoscese che caratterizzano il territorio. Questa tipologia mette in luce le diverse espressioni del Conegliano Valdobbiadene, è ottenuta dai vigneti più ripidi e vocati con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche che il territorio conferisce al vino. All’interno del mondo del Prosecco Superiore si contano 43 Rive, in cui le uve sono raccolte esclusivamente a mano e ognuna delle quali esprime una diversa peculiarità di suolo, esposizione e microclima.
Il Cartizze, vertice qualitativo della Docg di Conegliano Valdobbiadene che regna su tutto l’universo Prosecco. Una bollicina, quest’ultima, che nasce in una sottozona disciplinata fin dal 1969, di soli 107 ettari di vigneto, compresa tra le colline più scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. La massima espressione del Prosecco Superiore, grazie a una perfetta combinazione tra microclima e terreni antichi.

ViaVenti e il Masottina RDO: due collezioni per scoprire un intero mondo
Quando parliamo di Prosecco, le due collezioni che spiccano all’interno della proposta firmata Masottina, come si diceva, sono ViaVenti ed RDO. Due gamme che oggi, nei giorni in cui si celebrano i primi 75 anni dell’azienda creata da Epifanio Dal Bianco nel 1946 a seguito dell’acquisizione della tenuta Ai Palazzi a Gorgo al Monticano (Treviso), ritrovano nuova linfa e una rinnovata immagine.
Merito di un rebranding che le ha poste al centro della nuova fase inaugurata dal gruppo ancora oggi guidato dalla famiglia Dal Bianco, con Adriano, il presidente, cui si affiancano la moglie Franca e i figli Filippo, Federico ed Edoardo. Già, perché ora è un cambio di marcia quello promosso dall’azienda, che mira a crescere per imporsi tra i volti più riconosciuti dell’universo Prosecco, dopo aver definito le basi sul lato produttivo con le 1,2 milioni di bottiglie realizzate ogni anno a marchio Masottina e i suoi quasi 300 ettari, di cui 74 di proprietà, distribuiti tra Docg (quasi un centinaio) e Doc (i restanti).

ViaVenti: il meglio del Prosecco Doc Treviso tra Masottina Extra Brut e la novità Rosé
Per capire cosa significhi Prosecco, la porta di accesso che introduce a questo mondo la offre perfettamente ViaVenti. E non c’è nulla di casuale in questa collezione firmata Masottina dedicata alla città di Conegliano e alla sua storica via XX Settembre, la principale del centro storico. I due vini che la compongono, l’Extra Brut e il Rosé, non soltanto sono il perfetto approccio all’universo Prosecco, con una selezione Doc Treviso che parla fin in etichetta di qualità, ma raccontano idealmente da una parte la storia del marchio e della Denominazione, dall’altra il futuro della bollicina più venduta al mondo.
L’Extra Brut, infatti, proviene dalla tenuta storica della famiglia Dal Bianco a Gorgo al Monticano, in 5 ettari di vigneto dove tutto ha avuto inizio, mentre il Prosecco Rosé è l’ultima novità della Doc ed unisce i frutti di un vigneto a Pinot Nero, tradizionalmente coltivato dalla famiglia Dal Bianco, alle migliori selezioni di Glera dell’areale della menzione Prosecco Doc Treviso.
Più nello specifico, ViaVenti Prosecco Doc Treviso Extra Brut è prodotto con uva Glera (85%) e una piccola parte di Chardonnay (15%), provenienti da un vigneto in cui le viti godono di una perfetta esposizione, nonché di escursioni termiche modulate e clima ventilato che consente la perfetta maturazione delle uve. In cantina, poi, rifermenta per ben tre mesi in autoclave, secondo il metodo Charmat – Martinotti, affinando successivamente ancora per un mese in bottiglia prima di essere posto in commercio. Ciò che ne risulta è una bollicina dotata di estrema bevibilità, rivelando al sorso tutta la sua eleganza, linearità e una vivace acidità.
ViaVenti Prosecco Doc Treviso Rosé, presentato in versione Brut, è invece l’ultimo nato in casa Masottina. Per una bollicina dove l’eleganza del Pinot Nero unita alla freschezza della Glera danno forma a un equilibrio perfetto. Un progetto, questo firmato dalla famiglia Dal Bianco, che è stato alla base delle sperimentazioni della Doc che hanno condotto alla nascita della tipologia in rosa. Per una “ricetta” che nei 90 giorni di periodo di affinamento, a fronte dei 60 richiesti da disciplinare, ha trovato il punto di convergenza capace di offrirle quell’armonia che si traduce in un perlage fine e persistente, un bouquet delicato ma allo stesso tempo vivace, un finale rotondo, delicato e persistente.

Quando il Prosecco è Superiore: la collezione Masottina RDO e il racconto delle Rive di Conegliano Valdobbiadene
L’altra metà del cielo del Prosecco Masottina è offerta dalla collezione RDO. Si entra così nel mondo della Docg di Conegliano Valdobbiadene e ci si confronta con l’identità di una delle sue Rive, proprio come racconta l’acronimo, che sta per Rive di Ogliano.
Per la famiglia Dal Bianco, Ogliano rappresenta il coronamento di un percorso produttivo profondamente legato alla terra, al vigneto e al lavoro agricolo. Ed ancor prima che gli studi effettuati per delineare la zonazione del territorio di Conegliano Valdobbiadene lo confermasse, lo stesso Adriano Dal Bianco aveva saputo cogliere e interpretare le specificità di questa particolarissima zona.
A Ogliano vengono prodotte due delle etichette più rappresentative e premiate di Masottina: i da poco “ribattezzati” RDO Ponente Brut e RDO Levante Extra Dry. Parliamo dei “grand cru” della famiglia Dal Bianco, che nascono in un terroir davvero unico, dove viene praticata una viticoltura, qui definita eroica e di precisione, che domanda quasi 800 ore di manodopera all’anno per ogni ettaro coltivato.
La storia d’amore tra Masottina e le Rive di Ogliano trova il suo compimento nel 2009 con il primo “Rive” dell’azienda, quello che oggi è il RDO Levante Extra Dry Millesimato. Un single vineyard, con esposizione a est come indica il nome, caratterizzato dai frutti di viti di oltre 50 anni.
Un vino riconosciuto per la sua potenza aromatica di frutta, struttura e mineralità. E che in cantina passa tre mesi ad affinare, prima di attenderne uno ancora in bottiglia prima di entrare in commercio.
Il medesimo cammino, quest’ultimo, che percorre il suo “gemello diverso”: il RDO Ponente Brut Millesimato, anch’esso single vineyard, che nasce però da un vigneto con esposizione a Sud-Ovest, si presenta con un dosaggio zuccherino di 6 g/l, a fronte dei 13,5 g/l del RDO Levante Extra Dry, e racchiude l’eleganza e la finezza di un terroir unico come Ogliano, dove la sua tipicità è sigillata dalla leggera nota speziata che evolve in un crescendo grazie alla longevità del vino stesso.
Quattro etichette una diversa dall’altra, queste firmate Masottina che vi abbiamo raccontato, che non esauriscono l’articolato racconto dell’universo Prosecco e la profondità dell’offerta della storica azienda della famiglia Dal Bianco. Ma allo stesso tempo, quattro simboli per andare alla scoperta delle più belle sfumature di un vero fenomeno capace di conquistare i palati di tanti appassionati in ogni angolo del mondo.

