Sarà una vendemmia doppiamente speciale per la Guido Berlucchi, azienda pioniera del Metodo Classico franciacortino. Quella del 2021 che aprirà nei prossimi giorni rappresenta infatti la prima raccolta dopo lo shock della pandemia 2020. Ma soprattutto la vendemmia che marca il 60esimo anniversario della nascita del primo Franciacorta, uscito proprio dalla cantina Borgonato in Franciacorta. Si tratta, dunque, di un frangente per fare un’analisi e trarre un bilancio complessivo di un territorio intero. Un universo di bollicine che molto deve della sua fortuna all’intuizione di Franco Ziliani, il quale diede i natali al primo Pinot di Franciacorta capostipite del Metodo Classico dell’area bresciana.

Il 2020 della Guido Berlucchi: un bilancio
Lo scenario di mercato per i Franciacorta della Guido Berlucchi – e per la Denominazione in generale – è molto confortante. Con numeri ed apprezzamento del Brand in crescita, come recentemente fissato anche dal report annuale del Corriere della Sera sulle 100 principali cantine d’Italia, dove la cantina franciacortina si è posizionato al 43esimo posto.
Nonostante lo stop della Horeca nel 2020, con la ripresa in primavera i consumatori hanno infatti premiato la qualità della Denominazione e ci sono stati “spostamenti” di attenzione e propensione all’acquisto verso il Franciacorta – anche grazie alla multicanalità – da altre tipologie di vini “sparkling”, sia nazionali che francesi.
La Guido Berlucchi, azienda leader sul territorio – anche per le pratiche sostenibili – ha visto anche riconosciuto questo suo impegno ed è stata “premiata” dai consumatori, chiudendo gli scorsi 12 mesi con un fatturato a 45,3 milioni di euro, per un +4,5% e un incremento in volumi in questo 2021 già del 6% sul 2019, anno di riferimento pre-pandemia.

Come si annuncia la vendemmia 2021 in Franciacorta
Volgendo lo sguardo alla prossima vendemmia che si sta aprendo, quella del 2021 è stata finora annata difficile, che ha visto seguire alla gelata di aprile (la terza dopo quella del 1956 e del 2017) l’alternarsi di periodi estremamente siccitosi ad eventi metereologici violenti, quali acquazzoni e grandinate, di cui solo una gestione dei vigneti lungimirante e rispettosa ha saputo contenere i danni in vigna anche dopo la difficile situazione nel lockdown del 2020.
Un segnale evidente del cambiamento climatico, cui si dovrà sempre di più porre attenzione.
Una vendemmia, interamente manuale, quella della Guido Berlucchi, sotto l’occhio vigile del team agronomico dell’azienda. Infatti, per garantire la massima qualità delle uve e della loro raccolta, monitora costantemente sia le vigne di proprietà sia quelle dei conferitori per circa il 20% dell’intera Franciacorta Docg.
La vendemmia e la scelta sostenibile della Guido Berlucchi
Una vendemmia questa che raccoglie anche i frutti di un ventennio di gestione sostenibile e orientata alla qualità, in un’annata che non regala quantità generose, ma si distingue per l’elevata intensità aromatica e l’alto tenore acidulo delle uve, grazie all’elevata escursione termica tra le temperature diurne e notturne registrate nell’ultimo mese di maturazione.
Grazie alle lavorazioni profonde del terreno, le radici sono state incoraggiate a esplorare gli strati più profondi e umidi del suolo, aumentando in questo modo la resistenza della vite agli stress idrici e migliorando quindi l’apporto di acqua alla chioma, che nonostante le piogge scarse è cresciuta rigogliosa e in piena salute, perfetta per portare a maturazione i preziosi grappoli.
A queste lavorazioni si è aggiunto l’effetto protettivo della presenza del manto erboso fra i filari, che ha una duplice funzione: da una parte consente l’ombreggiamento indotto del suolo, dall’altra permette di aumentare gli apporti di sostanza organica, che trattiene più umidità.
È proprio questa la motivazione che ha indotto l’azienda, a partire dal 2016, a effettuare esclusivamente concimazioni con matrici nobili organiche e a partecipare in prima linea al progetto europeo Life Vitisom, che unisce l’agricoltura di precisione supportata dalle cartografie a infrarossi dei vigneti alle tecniche della viticoltura sostenibile, arrivando a mettere a punto un sistema di concimazione ad alta precisione, che – nel corso di questi anni e sempre di più in proiezione futura – uniforma la fertilità del vigneto migliorando quindi la qualità dell’uva.
Non solo, oltre all’impatto positivo sulla qualità, la fertilizzazione di precisione permette di diminuire l’utilizzo di risorse, concimando solo dove effettivamente necessario, diminuendo quindi l’impatto complessivo e riducendo gli sprechi: una vittoria su tutta la linea.

La storia del Franciacorta: Guido Berlucchi e la nascita del Metodo Classico italiano in provincia di Brescia
La storia del territorio della Franciacorta affonda le radici nel passato: zona paludosa che in epoca medievale venne bonificata dalle comunità di monaci cluniacensi, per questo esentate dal pagamento dalle tasse e quindi nominate “curtes francae” già dal 1277.
La storia del Franciacorta, il vino, ha inizio nel 1955 nella cornice del seicentesco Palazzo Lana a Borgonato, dall’incontro tra due uomini visionari: Guido Berlucchi, discendente della nobile famiglia Lana de’ Terzi, ed il giovane enologo Franco Ziliani, accomunati dall’idea – originale e rivoluzionaria, al tempo – di produrre un grande Metodo Classico italiano in provincia di Brescia.
Con la vendemmia del ’61 e le prime 3mila bottiglie nasce ufficialmente il Franciacorta, di cui Berlucchi è tuttora leader indiscusso.
La Guido Berlucchi – oggi condotta dai figli Arturo, Paolo e Cristina – non è solo sinonimo di Franciacorta, ma anche di moderna ricerca ed avanzata e sostenibile sperimentazione enologica che ne fanno un’azienda di riferimento internazionale.