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10 Rosé italiani da provare per iniziare bene il 2022

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L’Epifania tutte le feste si porta via, ricorda il detto. Ma a differenza di chi sposa la politica detox, il cosiddetto Dry January, ovvero un gennaio senza alcol dopo i brindisi di fine anno, noi di WineCouture vi proponiamo di seguirci in un cammino di scoperta per iniziare bene il 2022 all’insegna di vini di qualità che magari ancora non conoscete. Alcune proposte, di piccole o grandi cantine, che abbiamo scoperto o riassaggiato nel corso degli ultimi tempi e che ci piace condividere con voi lettori. Per un gennaio (ma anche tutti gli altri mesi dell’anno) che non ci lasci a secco, ma piuttosto che invogli al bere bene, senza mai esagerare, ma soprattutto ad allargare i propri orizzonti, provando nuovi vini: un Try January. Un cammino di scoperta, a iniziare da una delle tendenze del momento: i vini Rosé.

Rosé: le 10 etichette made in Italy da scoprire

Ecco 10 Rosé italiani che ci sono particolarmente piaciuti e che vi suggeriamo di provare per iniziare bene il 2022.

  • Calafuria Rosato Salento Igt 2021 Tormaresca

Il primo Rosé italiano in lista è un grande classico, vero best seller che arriva dalla terra per antonomasia dei rosati tricolore: la Puglia. Si tratta della più celebre tra le etichette firmate Tormaresca: Calafuria. Un Rosato Salento Igt che nel look strizza l’occhio alla Provenza, ma al palato è pura espressione del carattere di Puglia.

Un blend a base Negroamaro, che ne rappresenta la spina dorsale, e che poi attinge a selezioni di varietali provenienti dal Salento, espressioni vocate dei vitigni pugliesi. Calafuria, il rosé pugliese per eccellenza, al palato è morbido, spicca per la gradevole freschezza, ben in equilibrio con la persistenza aromatica e una delicata sapidità.

È da assaggiare in abbinamento a formaggi freschi, primi piatti con sughi leggeri, carni delicate o fritture di pesce. Ideale all’aperitivo, sposa anche pranzi all’insegna di pizze e focacce, insalate miste o piatti freddi a base di verdure.

Calafuria Rosato Salento Igt 2021 Tormaresca
Calafuria Rosato Salento Igt 2021 Tormaresca
  • Rosato Doc Bolgheri Campo al Signore

In terra di grandi rossi, la sfida di un Rosé con davvero una marcia in più, a partire dal colore. A firmarlo è la piccola realtà bolgherese Campo al Signore, cantina di Castagneto Carducci (Livorno). Un blend di Sangiovese e Merlot che dà vita a un rosato dal colore inconfondibile e ammagliante. 

Fragranza, freschezza e frutto: nel Rosato Doc Bolgheri Campo al Signore troverete struttura e una beva che da una parte lo fanno compagno di tavola ideale per momenti di convivialità, dall’altra propone una profondità che lo rendono diverso e unico. Un’interpretazione davvero personale.

Da bere in accostamento ai piatti caratterizzati dai sapori più tipici del Mediterraneo, ma anche pizze, focacce e piatti freddi a base di verdure, ma non disdegna neanche l’accostamento con delle carni delicate.

Rosato Doc Bolgheri Campo al Signore
Rosato Doc Bolgheri Campo al Signore
  • Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019 Inalto

Una delle etichette “d’altura” di Adolfo De Cecco. Un’interpretazione nuova di una tra le produzioni italiane in rosa più tipiche. Un vino che non segue le mode, ma è fedele specchio del carattere e dell’identità di un territorio, quello di Ofena e dell’anfiteatro naturale alle pendici del Gran Sasso dove nascono le uve, e del Montepulciano d’Abruzzo. È il Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019 Inalto, che fa trasparire nel calice la scelta di una viticoltura eroica capace di donare un tratto distintivo di ulteriore eleganza. 

Succoso e identitario, immediatamente riconoscibile nella sua dichiarazione d’intenti fin dal colore rosa tipicamente “cerasa”. Un rosé “quasi rosso” che ammalia. Davvero gustoso, è da abbinare al più classico dei classici: un bel piatto di pasta al sugo (ai milanesi, suggeriamo un salto da Desco per un calice in abbinamento a uno Spaghettone fatto in casa, trafilato al bronzo con semola De Cecco e sugo ai 5 pomodori).

Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019 Inalto
Cerasuolo d’Abruzzo Superiore Doc 2019 Inalto
  • Bolle di Borro Rosé Metodo Classico 2014

Un altro Rosé fuori dagli schemi arriva dalla Toscana. Ed è una bollicina. Si tratta del Bolle di Borro Rosé Metodo Classico 2014. Un connubio tra la freschezza e l’acidità del Sangiovese con l’eleganza di un perlage fine e raffinato, persistente ma mai aggressivo al palato. 

La particolarità delle Bolle di Borro è quella di elevarsi sui lieviti per ben 60 mesi. E in bocca si caratterizza per la sua tessitura cremosa, avvolgente, setosa, con una vena acida, succosa, anch’essa tipica del Sangiovese.

Un vero e proprio Rosé di personalità da assaporare a pieno a una temperatura tra i 10 e i 12°C in bicchieri ampi, come aperitivo o a tutto pasto, con piatti raffinati e strutturati, di mare e di terra. 

Bolle di Borro Rosé Metodo Classico 2014
Bolle di Borro Rosé Metodo Classico 2014
  • Y by 11 Minutes Rosé Trevenezie Igt

A contribuire in maniera decisiva a una rinnovata percezione del mondo dei Rosé italiani è stato il lavoro compiuto in questi ultimi anni da Pasqua Vigneti e Cantine: con 11 Minutes e il Freeda Rosé Cecilia Beretta prima, con Y by 11 Minutes Rosé Trevenezie Igt oggi. 

Con l’ultima novità lanciata negli scorsi 12 mesi, l’azienda veronese ha dimostrato ancora una volta la propria capacità di innovare nel settore, consolidando una visione e un approccio fuori dagli schemi.

Y è un Rosé caratterizzato da una personalità spiccata e poliedrica, in cui coesistono complessità e freschezza, struttura e delicatezza, note fruttate e cremosità al palato. Se la lettera che lo identificaa è composta di tre parti, altrettante sono le anime di Y: due vitigni autoctoni veneti, Corvina e Trebbiano di Lugana, in dialogo con uno internazionale, il Carmenère, tutti provenienti da vigneti sul Lago di Garda. 

La Corvina, che domina in termini percentuali nel blend (60%), conferisce sentori tipici di frutta rossa e grande acidità. Il Trebbiano (30%) apporta aromi delicati di agrumi e fiori bianchi, donando eleganza e lunghezza nel retrogusto. Infine, il Carmenère (10-15%), a regalare al vino struttura e garantirgli la stabilità nel tempo.

Versatile e capace non solo di abbinarsi a tutte le portate di un menù, dai primi a dolci che ne sposino i peculiari punti di forza al palato, Y è un Rosé che prescinde anche dalla stagionalità, diventando etichetta che si adatta al consumo in qualunque momento dell’anno. 

È un ottimo accompagnamento per aperitivi, primi piatti come pasta con verdure e burrata, secondi a base di pesce o carni bianche come pollo arrosto, formaggi delicati e anche maturi, sia di capra sia di latte vaccino. 

E per chi vuole sperimentare, non mancate di provarlo in accostamento alla cucina esotica, specialmente quella dell’Estremo Oriente, o a un pollo fritto.

Y by 11 Minutes Rosé Trevenezie Igt
Y by 11 Minutes Rosé Trevenezie Igt
  • Vino Spumante Metodo Classico Brut Rosé Scacciadiavoli

Un’uva che ha reso celebre il territorio di Montefalco – su cui insiste la Montefalco Sagrantino Docg – e un’azienda, Scacciadiavoli di Pambuffetti, con oltre un secolo di storia. Fondata nel 1881 dal Principe Boncompagni Ludovisi, la cantina si è sempre contraddistinta sul panorama enoico per innovazione, sperimentazione e creatività. Qualità che spiccano ancora una volta con questa “inusuale” interpretazione di una terra nota per i suoi importanti rossi. 

Una bollicina finissima, Metodo Classico Brut Rosé che si presenta all’occhio di un color rosa scuro, con riflessi dorati. Al palato racconta la grande stoffa che lo contraddistingue, con una morbidezza e una particolare eleganza, mantenendo una piacevolissima beva. 

Si abbina perfettamente con ricchi aperitivi, antipasti di classe e tutte le specialità a base di pesce e crostacei. 

Vino Spumante Metodo Classico Brut Rosé Scacciadiavoli
Vino Spumante Metodo Classico Brut Rosé Scacciadiavoli
  • Le Fornaci Rosé Tommasi

Un vino esclusivo, intrigante, dal bouquet floreale e dal sorso vibrante. Per una proposta Rosé che trae la sua forma dall’incontro fra Turbiana (90%) e Rondinella (10%), vitigni autoctoni del Garda.

Le Fornaci Rosé rappresenta una particolare interpretazione del terroir, dove sono idealmente le due sponde del lago a incontrarsi: se la Turbiana proviene direttamente da Tenuta Le Fornaci, alle porte di Sirmione, la Rondinella è frutto di un vigneto di proprietà sito a Peschiera del Garda.

È una tonalità tenue quella che caratterizza questo vino, i cui riflessi ricordano petali di rosa. Un colore che introduce il ricco bouquet, fragrante e fine. Un annuncio d’estate, in tutto e per tutto: regala, infatti, un sorso fresco, con una vibrante acidità che riporta note di scorze di agrumi, e finale persistente ed armonico.

Da servire rigorosamente fresco, Le Fornaci Rosé è perfetto in aperitivo, abbinato a delicati antipasti. Si esalta poi con i secondi piatti di pesce o i signature dish della cucina orientale.

Ma è da provare anche con la pizza: è infatti una versatilità, la sua, capace di renderlo vino davvero per ogni occasione.

Le Fornaci Rosé Tommasi
Le Fornaci Rosé Tommasi
  • Montecérésino Rosè Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Brut Millesimato Travaglino

Ancora una bollicina, ma questa volta più “classica”. È frutto, infatti, al 100% del Pinot Nero di uno dei territori più vocati alla coltivazione di questa varietà d’uva: l’Oltrepò Pavese. Una vera e propria culla del Metodo Classico italiano, capace di donare anche interpretazioni in rosa di primo livello. Tra le molte dal valore assoluto (ne riparleremo più specificatamente), scegliamo il Montecérésino Rosè Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Brut Millesimato di Travaglino, che nasce nell’omonimo vigneto.

I migliori vini base e un affinamento in bottiglia sui lieviti per almeno 24 mesi regalano un rosato naturale da macerazione di buona struttura ed acidità, che si caratterizza per profumi di fragolina di bosco e ciliegia che ricordano l’uva d’origine.

Una bollicina che invita magnificamente a farsi bere e perfetta compagnia di primi piatti e grigliate di pesce, oltre che con crostacei e carpaccio di pesce.

Montecérésino Rosè Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Brut Millesimato Travaglino
Montecérésino Rosè Oltrepò Pavese Metodo Classico Docg Brut Millesimato Travaglino
  • Toscana Rosato Rosé di Trerose

Tra i nostri colpi di cuore del 2021, c’è una particolare espressione in rosa di Sangiovese. È quella proveniente esclusivamente dai suoli sabbiosi dei vigneti collinari di Tenuta Trerose, proprietà di Bertani Domains a Montepulciano, perfetti per conferire a questo rosato le tipiche note agrumate. 

Per un Rosé delicato alla vista, che in bocca è vivo, divertente, croccante, perfettamente bilanciato con un finale succoso e sapido. Un vino da bere, ribere e, infine, bere ancora e ancora. Ma soprattutto da conoscere. 

Pronto fin da giovane, col suo stile informale, allieta gli aperitivi, sposa particolarmente bene i frutti di mare, ma non è da sottovalutare come compagno di carni delicate.

Toscana Rosato Rosé di Trerose
Toscana Rosato Rosé di Trerose
  • Marche Igt Rosato Rosé Velenosi

La sfida ai maestri provenzali del Rosé di una grande donna del vino italiana. Il Marche Igt Rosato Rosé Velenosi è seducente interpretazione da 100% uve Montepulciano. 

Alla vista si caratterizza per il colore rosa quarzo brillante, al palato per la piacevole freschezza e mineralità, sostenuto dalla buona struttura tipica del vitigno di provenienza. Vellutato, profumato, intenso fin dal primo impatto, con i suoi tratti floreali dove spiccano sentori di rosa e viola, con note di piccoli frutti rossi.

Un “bere rosa” immediato, ideale per ogni occasione, che si presta a una moltitudine di conviviali abbinamenti non eccessivamente strutturati, spaziando tra crudi di mare e secondi di carne bianca. Lungo il corso di un pasto, si abbina magnificamente dagli antipasti misti, con salumi e formaggi non molto stagionati, alla cucina di pesce.

Marche Igt Rosato Rosé Velenosi
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